Ecco perchè...... muoiono in spiaggia !!!!!!!!!
Anche quest'anno come già accade da diversi anni in estate ci si trova a dover far fronte ai soliti problemi di spiaggiamenti dei delfini e piccoli cetacei sulle nostre amate coste .... Purtroppo, sembra quasi un bollettino di morti annunciate, e come ogni anno i nostri quotidiani danno notizia di questi malaugurati eventi....
La notizia non ha tardato ad arrivare neanche questa estate ,ed è quella delle stragi di cetacei nelle acque calabresi..
Sono sempre più frequenti i ritrovamenti di carcasse di delfini sulle spiagge calabresi da parte di bagnanti e del personale delle unità territoriali della Guardia Costiera. Quattro delfini appartenenti alla specie "Stenella coeruleo alba" sono stati rinvenuti in alcune località della provincia di Reggio Calabria e precisamente a Roccella Jonica, Marina di San Lorenzo, Pellaro e Bocale e in tutti i casi sul corpo dei poveri Cetacei erano evidenti i segni dell'impatto mortale con le reti da pesca.
Si ripropone così come ogni anno il problema dell'uso di attrezzi da pesca illegali, come le reti da posta deriventi, le cosiddette "spadare", che, pur vietate ormai da anni, continuano evidentemente ad essere utilizzate minacciando la fauna marina protetta e lo stesso patrimonio ittico. Proprio a causa della loro lunghezza (alcune superano abbondantemente i dieci chilometri) e della tecnica utilizzata (vengono calate di notte e lasciate alla deriva per diverse ore), le spadare non sono affatto selettive e perciò in esse possono incappare non solo esemplari della specie bersaglio (il Pesce Spada) di dimensioni anche piccole, ma Cetacei di ogni specie, dalle Stenelle alle gigantesche Balenottere e ai Capodogli, come è capitato poche settimane fa al largo della costa tirrenica calabrese.
Al danno delle specie protette si aggiunge pertanto anche quello alle specie di interesse commerciale, le cui popolazioni non possono sopportare un prelievo indiscriminato difficile da controllare.
p.s:
Ma non è che con gli anni stiamo prendendo lezioni dai paesi asiatici per la pesca? In fondo, i Giapponesi (come scritto nel post precedente ) ogni anno vengono a controllare la cattura dei Tonni rossi in Sicilia... Forse si svelerebbe un altro mistero sugli spiaggiamenti, oppure, anche noi come loro siamo complici di atti infidi naturalistici?
La notizia non ha tardato ad arrivare neanche questa estate ,ed è quella delle stragi di cetacei nelle acque calabresi..
Sono sempre più frequenti i ritrovamenti di carcasse di delfini sulle spiagge calabresi da parte di bagnanti e del personale delle unità territoriali della Guardia Costiera. Quattro delfini appartenenti alla specie "Stenella coeruleo alba" sono stati rinvenuti in alcune località della provincia di Reggio Calabria e precisamente a Roccella Jonica, Marina di San Lorenzo, Pellaro e Bocale e in tutti i casi sul corpo dei poveri Cetacei erano evidenti i segni dell'impatto mortale con le reti da pesca.
Si ripropone così come ogni anno il problema dell'uso di attrezzi da pesca illegali, come le reti da posta deriventi, le cosiddette "spadare", che, pur vietate ormai da anni, continuano evidentemente ad essere utilizzate minacciando la fauna marina protetta e lo stesso patrimonio ittico. Proprio a causa della loro lunghezza (alcune superano abbondantemente i dieci chilometri) e della tecnica utilizzata (vengono calate di notte e lasciate alla deriva per diverse ore), le spadare non sono affatto selettive e perciò in esse possono incappare non solo esemplari della specie bersaglio (il Pesce Spada) di dimensioni anche piccole, ma Cetacei di ogni specie, dalle Stenelle alle gigantesche Balenottere e ai Capodogli, come è capitato poche settimane fa al largo della costa tirrenica calabrese.
Al danno delle specie protette si aggiunge pertanto anche quello alle specie di interesse commerciale, le cui popolazioni non possono sopportare un prelievo indiscriminato difficile da controllare.
p.s:
Ma non è che con gli anni stiamo prendendo lezioni dai paesi asiatici per la pesca? In fondo, i Giapponesi (come scritto nel post precedente ) ogni anno vengono a controllare la cattura dei Tonni rossi in Sicilia... Forse si svelerebbe un altro mistero sugli spiaggiamenti, oppure, anche noi come loro siamo complici di atti infidi naturalistici?
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3 commenti:
La pesca indiscriminata cosi come la caccia sono aberrazioni terribili di quello che un tempoe ra una necessità per l'uomo : procurasi cibo.
Sono figlio di cacciatori , mio nonno era un cacciatore , io padre anche , ma nessuno dei nipoti o figli lo è diventato , non ce n'è più necessità .... Mio nonno cacciava perchè negli anni della gueraa con la cacciagione ci nutriva la famiglia...ma da mio nonno sembrarà un paradosso ho imparato ad amare e rispettare gli animali , a non cacciarli in tempo di cova o di gestazione e lui sapeva tutto di loro.
Oggi tutti si comportano come quei pescatori ....si spara nel mucchio indiscriminatamente... e la strage inutile continua.
c'è gente che non capisce che anche la caccia è una forma di violenza verso gli animali. mi fanno ridere coloro che scrivono che amano gli animali e poi appena apre la stagione sono i primi a ucciderli .Questa è solo demagogia che personalmente la trovo di cattivo gusto provate a riflettere su questo pensiero: Se un 'animale uccide un uomo e FEROCE . se un uomo uccide un amimale è SPORT . perchè ????????????????????
C'è un aforisma che dice "Un albero sotto i raggi del sole, un sasso segnto dalle intemperie , un animale, una montagna: tutti hanno una vita, una storia, vivono, soffrono, affrotano i pericoli, godono, muoiono. Ma non sappiamo il perchè"...
Ora, questo aforisma andrebbe modificato, con un finale diverso... il mistero lo stai svelando te ...complice di tutto questo "l'uomo" ...Ciao da un amante dei mari e della natura.... Roberto S.
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