lunedì 26 maggio 2008

L'eterna provvisorietà dell'amicizia!!

Scompariremo indistinti… come acqua nell’acqua.
I grandi individui si oppongono agli abusi delle autorità. Chi è veramente forte non spadroneggia sul debole. Le persone solide si battono contro il potente, l’arrogante, l’autoritario, il perverso e il corrotto chiunque guarda gli altri con disprezzo. Daisaku Ikeda..
Quanto entusiasmo da parte di alcuni pescatori di Cagnano Varano, nel tardo pomeriggio di alcuni giorni fa per aver avvistato un branco di giovani delfini. I cetacei si sono spinti fino a riva e cosi i pescatori, intenti a buttare le reti, hanno potuto riprenderli con la telecamera di un telefonino. Secondo gli stessi, non è la prima volta che i delfini raggiungono la costa, a dimostrazione del loro continuo bisogno del contatto umano, sembra quasi che ci sia una continua ricerca di amicizia e fedeltà da parte di questi magnifici esemplari…. Peccato però, che da tanta gioia si passi a una notizia più drammatica.
POSITANO, CUCCIOLO DI DELFINO MORTO SULLA SPIAGGIA DI LAURITO
Ieri pomeriggio un delfino è stato rinvenuto senza vita sulla spiaggia di Laurito a Positano, in Costiera Amalfitana. Il delfino, impigliato in una rete, sarebbe morto per soffocamento.
A scorgere la sagoma galleggiante del mammifero marino sono stati alcuni addetti al montaggio di strutture balneari che in quel momento erano al lavoro sulla spiaggia e che hanno poi interessato della cosa la locale capitaneria di porto di Amalfi, che era già intervenuta due giorni fa a causa della segnalazione di un peschereccio che pescava illegalmente con reti a strascico nell´area del Parco Marino di Punta Campanella. Adesso si aspetta la certificazione di un veterinario Asl per stabilire in primo esame le cause della morte. L´animale, lungo circa un metro e mezzo, presentava ferite e il taglio della coda. Questa pratica è solitamente associata al caso in cui un delfino resta impigliato in una rete per la pesca per cui non si esclude che sia stato un peschereccio. A tal proposito è stato fatto un filmato che sarà visionato in questi giorni...

Da qualunque punto di vista ci si voglia collocare filosoficamente parlando, la cosa più sicura e più ferma che il nostro occhio possa percepire è sempre l’erroneità del mondo in cui crediamo: troviamo mille e mille ragioni che ci vorrebbero indurre a presumere che esista un principio ingannatore. Chi però rendesse responsabile il nostro stesso pensiero della falsità del mondo, un’onorevole scappatoia cui ricorre ogni consapevole, o incapace “advocatus Dei”-chi prendesse questo mondo, compreso spazio, tempo, forma e movimento, come una falsa conclusione, avrebbe per lo meno una buona occasione per imparare finalmente a diffidare d’ogni pensiero; e non ci avrebbe costui giuocato un brutto tiro? Che cosa dire a riguardo? Guardarsi da chi attribuisce grande valore al riconoscimento del loro tatto morale, alla delicatezza delle loro distinzioni morali: non ci perdoneranno mai d’aver commesso uno sbaglio davanti a noi (o magari verso di noi), diventeranno inevitabilmente i nostri calunniatori e cercheranno di farci del male, anche restando i nostri “amici”. Beati coloro che dimenticano perché finiscono per liberarsi delle loro stupidaggini.
Sovrasfruttamento, imbrogli ed estinzione: è questo il circolo vizioso di cui è vittima ogni genere di vita, persino quella umana, provocata dalla propria ingordigia che cerca di appagare in ogni modo, utilizzando ogni mezzo, la caccia anche di specie protette, e la pesca sino ad arrivare alla nostra stessa specie, simulando anche l'amicizia!!!
P.S.:
Nella rete della menzogna, prima o poi si finisce e con grande stile....non fare agli altri esseri quello che non vorresti facessero a te!!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le trappole, che il nostro smisurato ego ci pone,sono molteplici, e particolarmente infide.Ma ,forse troppo romanicamente, io credo che sia facile distinguere una salda e vera amicizia, da un mero specchio delle brame. E' forse piu' complicato stabilire quando, un principio sia saldo, e quando ci appare tale, forse perchè confacente ai nostri bisogni.
Ma un minimo di anabasi concenttuale, è indispensabile al fine di non girovagare come mulini al vento

Anonimo ha detto...

L'amicizia è cosa molto rara: spessissimo m’è capitato di constatare che i piú sono falsi ed adulatori: finché sono spinti dalla prospettiva di un utile ti sono amici, poi, quando l’utile sfuma e magari giunge il momento di essere solidali, si dileguano come la neve al sole.
A ciò contribuiscono diverse cause: da un lato l'egoismo, connaturato ad ogni essere vivente, un egoismo che ha la radice nello stesso istinto di conservazione, un istinto che, per quanto dominato, neppure nell'uomo più nobile viene completamente dominato, al punto che, come giustamente osservava Schopenhauer, anche il piú puro dei sentimenti di amore (figuriamoci poi di quelli di amicizia) cela sempre un fondo d'egoismo.
Dall'altro però contribuisce certamente anche l'educazione al "carrierismo", al "successo a tutti i costi", la mentalità materialistica per la quale
1) gli esseri umani preferiscono di gran lunga coloro che li ingannano a coloro che dicono la verità nuda e cruda peché trovano appagamento al narcisistico bisogno di sentirsi "centro dell'attenzione"
2) le persone non vengono valutate in quanto essere, ma in quanto avere
3)la persona altrui, ma persino la propria è trattata come mezzo e non come fine.
Questo comportamento è profondamente immorale per quanto diffuso tanto che pure un pensatore del calibro di Immanuel Kant formulava in questo modo l'imperativo categorico:
"Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche al tempo stesso come scopo, e mai come semplice mezzo"
(I. Kant: "Fondazione della Metafisica dei Costumi" - sez. 2^)
Purtroppo accade troppo spesso che l'altro, ma financo l'io stesso siano asserviti all'acciecamento di un egoismo che finisce per ritocercersi contro l'individuo stesso.
Sotto questo profilo, anche l'intelligenza umana viene asservita alla bramosia di potenza, alla cieca forza della Volontà di essere ed ai suoi inganni e non è da stupirsi quindi se gli esseri potenzialmente piú intelligenti si rivelino, assai spesso nella realtà, molto stupidi.
È sempre dall'uso distorto dell'intelligenza umana che deriva il fatto che molto spesso i piú veri amici li dobbiamo cercare tra gli altri animali che, però, assai spesso hanno un'esistenza molto più breve della nostra e, conseguentemente, una delle piú aspre crudeltà della vita è data dal dolore, dal "lutto" che ci deriva dalla perdita di quelli che da molti di noi sono sentiti (e spesso a ragione) come i soli amici sinceri che possediamo (i cani ed i gatti): essi, infatti, ci alleviano la sofferenza della desolata solitudine in cui, tolte le illusioni, viviamo, ma la loro morte ci crea un orribile senso di vuoto.

(Vittorio A.F.M. Bertolini: da "Piccole Riflessioni Filosofiche")

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