Utopia!!! Possibile ma inammissibile!!!
“Non la forza ma la costanza di un alto sentimento fa l’uomo superiore”.
La tendenza all’utopia spinge l’uomo a vivere in due mondi separati e per questo si rilegge l’altra metà della storia vera dell’uomo.
L’irreale e l’impossibile è ciò che avvolge l’antitesi del mondo. Le nostre utopie rendono il mondo tollerabile: sono le città e gli edifici che la gente sogna, quelli in cui finalmente vivrà. Più reagiamo alla nostra condizione e più la trasformiamo a seconda dei nostri schemi e tanto più viviamo questa utopia, ma, quando si interpone una frattura tra il mondo reale e il mondo superiore, ci si rende conto di quanto l’utopia ha giocato nella nostra vita, e la vediamo come una realtà diversa. Un mondo particolare divide i nostri Stati ideali, con tutte le sue comunità racchiuse in città orgogliose e miranti con sicurezza ad una vita felice….
L’uomo cammina con i piedi per terra e con la testa per aria, è la nostra storia, dalle città agli eserciti che ne hanno preso forma, in ogni epoca lo scenario eterno in cui si è svolto il dramma umano è rimasto in parte lo stesso. Si sono modificati i climi e le terre, altre civiltà si sono dissolte nel nulla e non occorre dirlo; quello che noi chiamiamo il mondo materiale muta continuamente, montagne private dagli alberi che si desertificano e deserti che vengono irrigati diventano giardini..
Prendiamo come modelli di comportamento delle idee che non sono più reali dal momento stesso in cui si smette di credervi. Chiamiamo utopia il poter non raggiungere un sogno. Nel frattempo voltiamo la moneta e riflettiamo se è giusto invece aver accettato un mondo dove le dittature non hanno mai lasciato il posto del potere, hanno cambiato i simboli , le leggi, hanno fatto si che , il loro gioco di interessi fosse accettato dalle popolazioni, hanno dato un tono diverso alle loro parole usando la menzogna per governare più facilmente , nel militarismo e in molti altri metodi spiacevoli… Non credo sia impossibile nel terzo millennio, non poter trovare una giusta dimensione dove l’uomo non attui il ruolo dell’opportunista e dell’ego centrista , una decisa soluzione alla notizia sotto riportata, deve essere intrapresa, perché, il ruolo delle parti non si riduca a sventolare divieti di balneazione comprensibili solo all’uomo..
10/07/2008
ore 16.22
Ambiente
IL VELIERO DEI DELFINI ARRIVA A CAGLIARI PER MONITORARE LO STATO DI SALUTE DEL MARE
ROMA \aise\ - Il Mare Nostrum non gode di ottima salute: lo sostiene lo staff del Veliero dei Delfini, in arrivo oggi a Cagliari, candidandosi ad essere sentinella dello stato di salute del nostro mare nonché ambasciatore delle misure di protezione necessarie per la sua salvaguardia. Tra le minacce che si profilano all’orizzonte: animali che si estinguono, inquinamento acustico e nuove "specie aliene" che invadono il Mediterraneo.Uno storico veliero ospita lo staff di ricercatori in navigazione durante tutta l’estate lungo le coste italiane per verificare lo stato di salute del Mare Mediterraneo. 7 Regioni e 14 tra Parchi Nazionali e Aree Marine Protette. Un veliero di 22 metri e un equipaggio di 9 persone tra cetologi e biologi marini, 45 giorni di navigazione durante i quali verranno percorse oltre 1.500 miglia: questi i numeri della campagna ambientalista Il Veliero dei Delfini del CTS giunta alla sesta edizione con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.Durante la sua permanenza a Cagliari lo staff del Veliero ha puntato l’attenzione su un problema particolarmente sentito in questa regione più che altrove: il problema dell’interazione tra delfini ed attività di pesca professionale: questo rapporto è spesso vissuto in modo difficoltoso e, a volte, culmina con l’uccisione dell’animale. Quali possono essere le soluzioni per ridurre la cattura accidentale con gli attrezzi da pesca e per fermare quindi una situazione che minaccia seriamente la conservazione di tali specie? continua....
La tendenza all’utopia spinge l’uomo a vivere in due mondi separati e per questo si rilegge l’altra metà della storia vera dell’uomo.
L’irreale e l’impossibile è ciò che avvolge l’antitesi del mondo. Le nostre utopie rendono il mondo tollerabile: sono le città e gli edifici che la gente sogna, quelli in cui finalmente vivrà. Più reagiamo alla nostra condizione e più la trasformiamo a seconda dei nostri schemi e tanto più viviamo questa utopia, ma, quando si interpone una frattura tra il mondo reale e il mondo superiore, ci si rende conto di quanto l’utopia ha giocato nella nostra vita, e la vediamo come una realtà diversa. Un mondo particolare divide i nostri Stati ideali, con tutte le sue comunità racchiuse in città orgogliose e miranti con sicurezza ad una vita felice….
L’uomo cammina con i piedi per terra e con la testa per aria, è la nostra storia, dalle città agli eserciti che ne hanno preso forma, in ogni epoca lo scenario eterno in cui si è svolto il dramma umano è rimasto in parte lo stesso. Si sono modificati i climi e le terre, altre civiltà si sono dissolte nel nulla e non occorre dirlo; quello che noi chiamiamo il mondo materiale muta continuamente, montagne private dagli alberi che si desertificano e deserti che vengono irrigati diventano giardini..
Prendiamo come modelli di comportamento delle idee che non sono più reali dal momento stesso in cui si smette di credervi. Chiamiamo utopia il poter non raggiungere un sogno. Nel frattempo voltiamo la moneta e riflettiamo se è giusto invece aver accettato un mondo dove le dittature non hanno mai lasciato il posto del potere, hanno cambiato i simboli , le leggi, hanno fatto si che , il loro gioco di interessi fosse accettato dalle popolazioni, hanno dato un tono diverso alle loro parole usando la menzogna per governare più facilmente , nel militarismo e in molti altri metodi spiacevoli… Non credo sia impossibile nel terzo millennio, non poter trovare una giusta dimensione dove l’uomo non attui il ruolo dell’opportunista e dell’ego centrista , una decisa soluzione alla notizia sotto riportata, deve essere intrapresa, perché, il ruolo delle parti non si riduca a sventolare divieti di balneazione comprensibili solo all’uomo..
10/07/2008
ore 16.22
Ambiente
IL VELIERO DEI DELFINI ARRIVA A CAGLIARI PER MONITORARE LO STATO DI SALUTE DEL MARE
ROMA \aise\ - Il Mare Nostrum non gode di ottima salute: lo sostiene lo staff del Veliero dei Delfini, in arrivo oggi a Cagliari, candidandosi ad essere sentinella dello stato di salute del nostro mare nonché ambasciatore delle misure di protezione necessarie per la sua salvaguardia. Tra le minacce che si profilano all’orizzonte: animali che si estinguono, inquinamento acustico e nuove "specie aliene" che invadono il Mediterraneo.Uno storico veliero ospita lo staff di ricercatori in navigazione durante tutta l’estate lungo le coste italiane per verificare lo stato di salute del Mare Mediterraneo. 7 Regioni e 14 tra Parchi Nazionali e Aree Marine Protette. Un veliero di 22 metri e un equipaggio di 9 persone tra cetologi e biologi marini, 45 giorni di navigazione durante i quali verranno percorse oltre 1.500 miglia: questi i numeri della campagna ambientalista Il Veliero dei Delfini del CTS giunta alla sesta edizione con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.Durante la sua permanenza a Cagliari lo staff del Veliero ha puntato l’attenzione su un problema particolarmente sentito in questa regione più che altrove: il problema dell’interazione tra delfini ed attività di pesca professionale: questo rapporto è spesso vissuto in modo difficoltoso e, a volte, culmina con l’uccisione dell’animale. Quali possono essere le soluzioni per ridurre la cattura accidentale con gli attrezzi da pesca e per fermare quindi una situazione che minaccia seriamente la conservazione di tali specie? continua....
http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=60193
5 commenti:
Non l'utopia, ma gli ideali rndono migliore l'uomo.
L'ideale ci spinge verso un miglioramente, l'utopia presume un modello di perfezione che, proprio in quanto concepito da un essere imperfetto, fa sempre acqua da tutte le parti.
Tuttavia seguendo un pensiero utopico, l'uomo finisce per perdere di vista la realtà e presume di avere in mano la panacea a tutti i mali, non solo, ma, sentendosi investito di una verità prfetta, ritiene naturalmente intollrabile tutto ciò che non si muova alla realizzazione di tale "sogno". Non è un caso se le utopèie realizzate si siano tasformate in incubi orrendi dalla ghigliottina della Rivoluzione francese, ai lager nazisti, ai gulag sovietici, ai campi di rieducazione cinesi ec.
No, Rossella, questa volta equivochi veramente: l'utopia non porta a nulla di bene. Altro discorso è invece parlare di ideali verso cui moversi e verso cui impegnrsi un ideale non presuppone infati che esso sia perfetto, ma sempre discutibile e perfettibile.
l'ideale è quella cosa per cui tutti dicono di battersi ma che in realtà usano come motivazione per arrivare a sedersi su una delle tante poltrone del palazzo per poi non fare un emerito cazzo.
scusate l'espressione ma quando leggo certe cose mi si apre lo stomaco e le parole escono da sole, forse perchè trattenute con la forza e ogni tanto si deve aprire la valvola di sfogo altrimenti si rischia di scoppiare.
Proprio gli ideali hanno spinto l'uomo al punto in cui si trova,
ad es. il capitalismo sproporzionato,(chi ha troppo e chi ha niente)la sete di potere,
le guerre in nome della democrazia o delle religioni, le leggi uguali per tutti,(ma chi ha tanti soldi se ne frega) i genocidi, le dittature, le raccomandazioni che hanno fatto riempire gli ospedali i tribunali gli uffici pubblici di gente incompetente e ignorante, capace solo di procurarci guai e dolori indelebili, le banche che prestano soldi a chi li ha già e che portano al suicidio chi voleva realizzare un piccolo sogno,(avere una casa). Tutto questo permesso dai politici di turno che sono arrivati dove sono perchè hanno perseguito degli ideali(dicono loro),ecco cosa sono e a cosa portano gli ideali!!!
L'utopia è un'altra cosa....è l'unica strada per poter far andare le cose in perfetta armonia .......senza nemmeno il bisogno di fare tante leggi, proprio per questo viene definita utopia, perchè la maggior parte della gente pensa che non si possa attuare...ma lo pensano solo gli individui predisposti a non rispettare gli altri e la vita di tutti gli esseri viventi...
Per concludere vorrei dire una cosa: mi risulta che in tutti gli articoli che ha scritto rosydolphin in questo blog ci sia se pur in maniera latente un pensiero utopistico, principalmente nei confronti dei delfini ma anche di altri animali, dell'uomo e del pianeta stesso. Ora mi chiedo come sia possibile che in tutti gli altri post, rosydolphin sia stata riempita di complimenti e adulazioni per ciò che ha scritto, in questo post invece qualcuno scrive che l'utopia non porta a niente di buono e che rosy equivoca!!!
forse aveva ragione qualcuno innominabile.......
ciao a tutti da...
JAMES,TONY,ANTONIO BATTAGLIA
http://www.areasonora.blogspot.com
Non l'ideale, non l'utopia, nulla di per sè rende migliore l'uomo.
Poichè a volte per inseguire degli ideali, calpestiamo gli ideali degli altri. poiche a volte per perseguire la nostra utopia ,dobbiamo distruggere quella degli altri.
Eppure è proprio la nostra incapacita' di subire l'esistenza, ma di volerla gestire che ci rende cio' che siamo.
Ritengo giusto e ovvio, che ognuno abbia i propri ideali, e la propria utopia ,ma penso che sia doveroso non abbandonare mai quegli ideali cosi' alti e profondi, da poterli definire utopici.
Rispondo molto brevemente a James, Tony, Antonio Battaglia.
Sono amico di Rossella, ma sono abituato a dire le cose onestamente come le penso: elogiando quanto ritengo corretto, ma criticando costruttivamente quanto ritengo errato.
Le utopie, sogni che hanno alla base la presuntuosa pretesa di essere in possesso di una perfezione assoluta, non hanno prodotto che sciagure: dalla società perfetta, tradottasi negli incubi della ghigliottina, dei gulag sovietici, dei campi di rieducazione cinesi e cambogiani, alla razza perfetta, tradottasi nei lager nazisti, ecc.
Nessuno è in possesso di una perfezione indiscutibile, ma l'utopia presuppone proprio questo, il che significa negare la possibilità di dissenso ed aprire la via alla repressione e soppressione dello stesso.
Gli ideali sono, al contrario, idee verso cui ci si muove nella consapevolezza della perfettibilità degli stessi. Ovvio che poi resta il fattore umano: se uno è un politicante blaterone, arraffone ecc. non ha ideali, ma può, al limite, tentare di strumentalizzarne alcuni. Ciò non toglie che se l'utopia ha il difetto originario di essere la pretesa di perfezione formulata da un essere imperfetto (pretesa che si deve imporre in quanto "perfetta" a scapito di ogni idea contraria), l'ideale rappresenta un modello verso cui muovere senza la pretesa che esso sia l'unico o il "perfetto" e perciò stesso lascia aperta la possibilità al dialogo ed al perfezionamento (atteggiamento che è un pochino meno arrogante e un pochino meno insensato).
Detto ciò ribadisco che sono amico di Rossella e che non ritratto una virgola di quanto scritto in suo elogio, ma neppure di quanto qui scritto criticamente, restando convinto che si tratti di un equivocazione dell'uso del termine "utopia".
Vittorio A.F.M. Bertolini
Allarme Mediterrano: la vita per i delfini, per i pesci e anche per noi umani va sempre peggio... (...)
http://noirpink.blogspot.com/2008/08/natura-i-delfini-e-lambiente.html
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