Delfinari complici attivi della mattanza.
Vi ricordate queste parole ?” Sicuramente gioiranno anche i nostri figli di questo spettacolo della natura (tanto sono riusciti a creare anche dei circhi acquatici)” Queste parole le ho scritte il 25 /04/2007, in sostanza all’inizio del blog.Non so se può essere allora una previsione di quello che mi è accaduto oggi, ma sapevo di certo a cosa andavo ad approdare. “I Circhi Acquatici”.Sebbene nell'isola d'Iki già nel 1980 lo staff di Sea Shepherd fu in grado di convincere i pescatori che un delfino o una balena vivi per il whale watching sono molto più redditizi che da morti, in altri luoghi del paese del Sol Levante la mattanza di cetacei non si è mai fermata, e oggi ancor più di prima, continua. Se prima la ragione che portava ad uccidere crudelmente questi mammiferi marini avanzata dai pescatori, era la competizione nella pesca, ora il denaro è la ragione primaria perciò i delfini sono catturati. Nel branco sono selezionati gli esemplari “giusti” per i delfinari di tutto il mondo e poi barbaramente uccisi i rimanenti. A Futo, più di cento delfini sono stati spinti e rinchiusi nel porto della città, l’imboccatura era bloccata da una rete. Ai mercanti è spettato il macabro rituale di scegliere i “migliori”, quelli ancora piccoli, cuccioli paragonabili ad un bambino di 5 anni, per essere venduti ed addestrati nei Delfinari di tutto il mondo. Ai pescatori, il compito di uccidere ad arpionate i rimanenti. La ragione delle nuove mattanze di Futo è motivata dalla domanda dei delfinari che richiedono sempre nuovi esemplari da utilizzare nei “programmi di nuoto con i delfini”, per rimpiazzare quelli che muoiono per lo stress. I “programmi di nuoto con i delfini” e la “terapia assistita con i delfini” sono diventati il nuovo gran business delle strutture di cattività di tutto il mondo. Essi consistono nella presenza in vasca di persone convinte di interagire liberamente con i delfini. In realtà ogni interazione,è rigidamente controllata dall’addestratore che tiene in pugno i delfini,attraverso la deprivazione alimentare, ovvero se il delfino fa bene un esercizio riceve in cambio un pesce, altrimenti nulla. Chiunque si rechi in un delfinario deve essere consapevole che si rende complice anche delle mattanze da cui derivano molti esemplari rinchiusi e che, in ogni caso, lo show business di queste strutture alimenta il prelievo d’esemplari in natura, favorisce la disinformazione scientifica e la diffusione di uno scorretto rapporto uomo animale.
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2 commenti:
Grazie Ross.. è stato chiaro il messaggio. Speriamo che tutti si interroghino, se è meglio far felice il proprio figlio, o spiegargli le cose che nuociono ad altri esseri per il nostro egoismo.... Un bacio Andrea
Se un delfinario, riesce a creare delle situazioni parallele di sterminio,bè, ragazzi riflettiamoci veramente sopra. Vale veramente la pena?.. Non andiamo a dare più soldi a chi ci vende il fumo per allodole. Sono tutte coperture di mecato economico.Ciao Ross,continua così,non mollar proprio ora.Sergio
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