giovedì 15 maggio 2008

Etica fai da te? Ahi ! Ahi ! Ahi!




Spesso, assumere il ruolo del personaggio scomodo, rivela un'identità coraggiosa. Articoli, tesi, esperienze quotidiane, stimolano e spingono il pensiero a riflessioni profonde. Gli aspetti che accomunano l’uomo all’animale sono molteplici: il dolore genera sofferenza, sia fisica sia psicologica, a prescindere da chi la provi, basti pensare alla separazione della mamma dai propri cuccioli: gli esseri umani non sono gli unici capaci di provare sofferenza o dolore, questa condizione appartiene anche alla maggior parte degli animali non umani.
Per questo il sacrificare una vita è sempre un atto molto grave, un atto che non tiene conto di razza, sesso, specie, né delle caratteristiche dell'essere che viene ucciso, e del suo naturale desiderio di continuare... È qui che si gioca la partita della responsabilità: tutti noi, infatti, siamo responsabili non solo di quello che facciamo, ma anche di quello che avremmo potuto impedire o che abbiamo deciso di non fare. Certo ci sono molti seguaci di un pensiero che si definisce debole (e che è tanto debole da non sembrare neppure esistere) che potrebbero imputare tutta questa sofferenza che si respira ad un'etica sbagliata. Ma le cose andrebbero forse meglio se la “nuova” etica fosse fondata da questi comandamenti che ne seguono?
Primo : "riconosci che il valore della vita umana varia": ci sono vite che valgono ed altre no…
Secondo: "assumiti la responsabilità delle conseguenze delle tue decisioni" nel senso di scegli tu quanto e quando è giusto
Terzo : "rispetta il desiderio delle persone di vivere e di morire": ognuno è possessore del diritto di morte.
Quarto : "metti al mondo bambini solo se desiderati": la madre ha diritto di vita e di morte sul nascituro
Quinto :
"opera discriminazioni sulla base della specie": il Padre Eterno, la Natura, o chi per loro ha creato esseri inutili che si possono massacrare senza alcun ritegno.
"Il bene di ciascun individuo non è di maggior importanza, da un punto di vista dell'universo, del bene di ogni altro individuo", tutti gli esseri maschi e femmine, bianchi o neri, umani o non umani, hanno il diritto di essere trattati nel rispetto dei loro interessi.
Le difficoltà che intercorrono dal rapporto con culture diverse, fa sorgere nella cultura liberale occidentale un dubbio etico, ancor prima che conoscitivo, quando questa si è trovata di fronte a modelli di comportamento che violano i suoi principi costitutivi.
La domanda fondamentale che tali episodi sollecitano è se esistano dei valori etici assoluti che possano essere condivisi da culture diverse, pur nel riconoscimento della specificità di ciascuna di esse. Se affermiamo tanti modelli di razionalità quante sono le tradizioni o le convinzioni individuali, non disponiamo più di una misura con cui tali tradizioni o convinzioni possono essere giudicate e pertanto il vero e il falso, il bene e il male non sono più sottoponibili a un giudizio universale, ma sono relativi alla tradizione di appartenenza o addirittura alle opinioni individuali. Dovremmo arrivare al punto di non dover più leggere notizie come quella che segue:

LIVORNO. Il senato federale del Messico potrebbe dare il via alla cattura di delfini e leoni marini, e di altre specie protette: se approverà la nuova legge permetterà la loro cattura e l’importazione, che attualmente sono proibite. A denunciarlo sono Greenpeace México ed altre associazioni ambientaliste come Conservación de Mamíferos Marinos de México (Comarino), Defenders of Wildlife, Teyeliz, Grupo Ecologista del Mayab (Gema). Secondo Alejandro Olivera, coordinatore della campagna oceani di Grenpeace Messico, «La proposta legislativa viola accordi internazionali e promuove il lucro su specie protette. L’intenzione dell’iniziativa è quella di derogare dai divieti che esistono per la cattura di delfini ed otarie, per il guadagno dell’industria dello spettacolo, ed anche che si arrivi a permettere la loro importazione con fini commerciali. L’iniziativa è carente di contenuti perchè l’uso educativo e terapeutico di queste specie non è definito nella legge e occulta il fine di lucro per il quale si catturano e si mantengono in cattività i delfini e le otarie. Per esempio: la cattura di un delfino costa intorno ai 50 mila pesos, includendo la paga dei pescatori, ed il suo sfruttamento apporta un guadagno di 30 mila pesos al giorno ai delfinari, il guadagno è esponenziale»....continua http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=13330
p.s:
“E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio” Albert Einstein
(Un pregiudizio o atteggiamento di prevenzione a favore degli interessi dei membri della propria specie e a sfavore di quelli dei membri di altre specie)

“Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia”..
Se accade che il clamore del mondo soffochi la nostra voce interiore, vuol dire che è giunto il momento della lotta; dobbiamo risvegliare il guerriero che dorme in ciascuno di noi e intraprendere un cammino disseminato di lusinghe e tentazioni, un sentiero in cui ogni passo può nascondere le insidie di un intero labirinto, un percorso dove la vittoria ha il medesimo volto della sconfitta. In fondo l'esclusione degli animali dalla sfera morale non è giustificabile razionalmente, è frutto soltanto di un puro e semplice pregiudizio specista. Ma le presenze degli animali sono da tenere in considerazione e sono degne di rispetto da parte degli esseri umani?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il relativismo etico che si è imposto sulla scorta di un tollerantismo ipocrita mostra sempre più la sua faccia mortifera: laddove non esiste regola e si prende lo "scientificamente possibile" per "giusto" non si può che assistere ad una caduta di qualsiasi valore e, primo fra tutti quello della vita animale e financo umana. Diceva Kant che le tre Idee della Ragione (Anima, Mondo e Dio) pur non essendo dimostrabili e non essendo quindi oggetto di conoscenza, restano imprescindibili postulati per l'azione morale.
Non vi è morale senza la Libertà (una delle caratteristiche del Mondo, inteso come organismo dotato di caratteristiche inconoscibili - tra cui appunto la Libertà contrapposta al semplice meccanismo), non vi è stimolo al perfezionamento individuale se non si postula l'immortalità dell'anima (dato che l'uomo, essere finito non può raggiungere la perfezione se non in un processo infinito) e l'esistenza di Dio come termine ultimo di perfezione.
Certo, chi riduce tutto ad un grumo di atomi (penso alla miserrima ed arida visione della realtà di Margherita Hack) non può che rannicchiarsi nella propria arrogante supponenza e ritenersi padrone di tutto e quindi anche della vita propria ed altrui. Se poi tali posizioni non sono contrastate da un pensiero forte, ma lasciate passare da un pensiero "debole" cioè inesistente si capisce bene la crisi di valori in cui il mondo sembra essersi impantanato.
I riferimenti a dei valori trascendenti lungi dall'essere atteggiamenti di chiusura retriva sono atto di fede da cogliere come assenso razionale a ciò che non dimostrabile è comunque fondamentale per l'agire morale! E si noti qui che come non è dimostrabile l'esistenza di Dio, non lo è di certo neppure la sua non-esistenza!
Ora tutti gli esseri creati umani e non hanno ricevuto dal loro Creatore una dignità e, se è vero che tale dignità risplende maggiormante nella consapevolezza razionale dell'uomo (fatto a immagine e somiglianza di Dio) è pure vero che tutte le creature sono legate all'uomo in un processo di ascesa verso la perfezione e come tali devono essere rispettate (e questo a prescindere dalle necessità imposte dalla catena alimentare che, ovviamente, non può essere ignorata).
Allora varrebbe forse la pena di rileggere con un po' di attenzione anche quanto le scritture ci indicano e, in questo frangente, non mi pare assurdo citare un passo dalla Lettera ai romani di San Paolo:
"Penso infatti che le sofferenze del tempo presente non hanno un valore proporzionato alla gloria che si manifesterà in noi. L'attesa spasmodica delle cose create sta in aspettativa della manifestazione dei figli di Dio. le cose create infatti furono sottoposte alla caducità non di loro volontà, ma a causa di colui che ve le sottopose, nella speranza che la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitú della corruzione per ottenere la libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta la creazione geme e soffre unitamente le doglie del parto fino al momento presente"
(S. Paolo: Lettera ai Romani (8, 18-22)

Vittorio Angelo Fortunato Maria Bertolini (da "Piccole Riflessioni Filosofiche")

Anonimo ha detto...

Obrigada por existir
Quando se pára pra pensar na vida são pessoas como você que nos mostram o quanto é importante sonhar sem esquecer a realidade... Que lá fora existe um mundo e nós fazemos parte dele...
São pessoas como você que nos obrigam a dizer: "Obrigada por existir, e de alguma forma fazer parte da minha vida"!








seu amigo
Gofinho

Anonimo ha detto...

jtxhzwopla morale è da sempre lo strumento con cui ci relazioniamo al mondo e ai nostri simili, è il mezzo con cui limiamo i nostri bisogni immediati, al fine di far sopravvire le risorse (in senso ampio), di cui necessitiamo.
Da molto tempo ormai la morale, da semplice strumento di misura, si è trasformata in strumento socio-politico.Ed inconsapevolmente ne modifichiamo gli argini, di anno in anno,con il nostro semplice chiacchierare in famiglia, nei bar, a scuola e nei blog .
Alcuni movimenti politici, con il loro latrare verso i diversi, istituzzionalizzano sentimenti come l'odio razziale (vedi la lega),rendendo "Morale" esternare tranquillamente il proprio odio razziale, quando sarebbe lecito provare una profonda vergona, qualora si senta in sè, una difficolta'ad accettare le diversità.
Pertanto la morale, e l'etica che ne consegue, non possono essere scisse dalla nostra quotidianita', anzi ne sono lo specchio piu' veritiero. Credo che le si dovrebbe concepire come forma fluida e mobile, piu' che come strade preconcette da seguire, e ritengo che si debba essere consapevoli dei riflessi che esse hanno nei confronti dei nosri simili.

Anonimo ha detto...

La situazione è molto complessa ,si vive purtroppo un'epoca in cui gli interessi privati la fanno da padrone non sono soltanto gli animali a soffrire per la perdita del loro cuciolo basti pensare a tutte quelle mamme che per interessi di chi manovra i capitali perdono i loro figli che molto probabilmente sono oggetto di traffico di organi ebbene si muove qualcuno ? E tutti i bambini che ogni giorno muoiono per denutrizione o per malattie che non possono permettersi di curare , ebbene si muove qualcuno? E le ditte che le producono fanno business nei paesi industrializzati senza nemmeno degnare lo sguardo dove le popolazioni soffrono, ebbene chi vede tutto ciò ? Il fatto è che chi ha il dovere morale e politico invece di fare i soliti bla bla bla dovrebbe intervenire per porre fine a queso scempio invece si assiste purtroppo a un egoismo mondiale ognuno a difesa dei propri interessi cosi come è imposto dal Dio denaro .
Comunque sei sempre la meglio complimenti dal tuo GIGOLO'

Anonimo ha detto...

Lui è ovunque, è intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L' avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. Volete sapere quale verità? Come tutti gli altri siamo nati in catene. Siamo nati in una prigione che non ha sbarre, che non ha muri, che non ha odore. Una prigione, per la nostra mente...
Ciao mia dolce e cara amica

Anonimo ha detto...

La vera bontà dell'uomo si può manifestare in tutta purezza e libertà solo nei confronti di chi non rappresenta alcuna forza. Il vero esame morale dell'umanità, l'esame fondamentale (posto così in profondità da sfuggire il nostro sguardo) è il rapporto con coloro che sono alla sua mercé: gli animali. E qui sta il fondamentale fallimento dell'uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli altri. Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere.

"Gli animali mangiano, bevono, vedono, sentono, annusano e hanno gli stessi organi di senso degli uomini; il sangue circola nelle loro vene come nelle nostre; essi si incattiviscono, provano la sete, la fame e la stanchezza, esattamente come noi; l'uomo ha le loro stesse passioni e i loro medesimi bisogni. [...] Nessuna creatura è insignificante, ma, fino che ha vita ha diritto alla felicità. Privarla di essa è un'ingiustizia".
Ciao Rosy, sono sempre al tuo fianco....

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